
Con “Neppure Penelope” si concludono le nostre trasposizioni teatrali dell’Odissea. Nel primo spettacolo si raccontava il travagliato viaggio di ritorno di Odisseo verso Itaca, ora si rappresentano i fatti dal suo arrivo, fino alla cruenta resa dei conti coi Proci.
Questi principi di Itaca e delle isole intorno, forti dei 20 anni di assenza del re, esigono che la regina Penelope sposi uno di loro; in attesa della decisione divorano senza posa i beni del re assente, incuranti che il figlio Telemaco abbia ormai raggiunto la maggiore età. Questa tracotanza irrita gli dei che decidono di ristabilire la giustizia e un nuovo ordine, attraverso il braccio di Odisseo. Questo, Atena dice fin dalla sua prima apparizione a Odisseo appena sbarcato come mendicante ordinandogli di manifestarsi soltanto al porcaro Eumeo e al figlio Telemaco.
Penelope comprende che sta per accadere qualcosa di importante, da segni e dai sogni, ma sopratutto dall’incontro con questo straniero, introdotto da Eumeo come un ospite diverso da tutti gli altri arrivati a Itaca in quegli anni.
Il personaggio di Penelope assume, pertanto, una centralità nuova, una capacità di essere protagonista dando una lettura molto personale degli eventi e rivendicando il suo ruolo attivo negli avvenimenti che si raccontano.
Lo spettacolo si sviluppa tra parola e gestualità, proprio degli allestimenti ART creando un crescendo di tensione e di incanto. Di particolare suggestione sono la scena della strage dei Proci e due dialoghi tra Penelope e Odisseo. Il racconto si snoda veloce, passando con rapidità da un evento all’altro, rappresentando ma talvolta solo suggerendo. Anche le musiche antiche e di tradizione greca ed epirota e i costumi ispirati alle pitture vascolari dell’antica Grecia, aggiungono fascino e suggestione alla resa spettacolare.
Ingresso a libera oblazione
Centro Civico Buranello – via N.Daste 8 – Sampierdarena – Genova
Per informazioni: info@artgenova.it